Qual è la lunghezza ideale per la pellicola radiografica?
Qual è la lunghezza ideale per la pellicola radiografica?
Quando si effettuano radiografie di oggetti curvi, ad esempio di una saldatura perimetrale in un tubo, come mostra la figura 3-12, l'immagine risultante può essere distorta. Possono verificarsi anche variazioni di densità. A conseguenza della curvatura del tubo con uno spessore della parete T, lo spessore del materiale da penetrare aumenta a T, quindi la densità in corrispondenza dell'estremità della pellicola è inferiore a quella al centro.
Inoltre, se i difetti sono proiettati più vicino all'estremità di una pellicola, la distorsione dell'immagine del difetto diventerà maggiore. La lunghezza della pellicola adatta per l'interpretazione del difetto è pertanto limitata. Questa cosiddetta "lunghezza utile della pellicola" è definita nei codici, ad es. EN 1435, in base alla natura del lavoro.
Non è sempre possibile applicare la tecnica a parete singola come mostrata nella figura 3-12.
Per poter comunque ottenere un esame del 100%, viene applicata la tecnica a doppia parete/immagine singola (DW-SI). (Nel gergo NDT, le abbreviazioni DW-SI e DW-DI sono frequentemente utilizzate a indicare Doppia parete-Immagine singola e Doppia parete-Immagine doppia, rispettivamente)
In questo caso, vengono effettuate diverse radiografie, distanziate equamente intorno alla circonferenza dell'elemento oggetto di esame. Il numero di radiografie da effettuare dipende dallo standard o dal codice al quale bisogna attenersi.
Nei codici, la lunghezza utile della pellicola viene determinata dalla percentuale di spessore extra della parete che può essere penetrato in relazione allo spessore nominale della parete (t) del tubo. Vengono comunemente applicate percentuali di 10, 20 e 30. Per l'uso generico, il valore del 20% viene applicato dove la sezione più luminosa della pellicola riesce ad avere una densità di almeno 2.
Il numero di radiografie necessarie per un esame del 100% di una saldatura perimetrale può, grazie ai calcoli, essere ottenuto anche dai codici. Quando sono coinvolte grandi quantità di saldature analoghe, questo rappresenta un numero importante, perché troppe radiografie diventerebbero dispendiose e troppo poche porterebbero a una qualità insufficiente dell'esame.
Il numero minimo di radiografie necessarie per diametri dei tubi e spessori delle pareti differenti in diverse posizioni della sorgente possono essere ricavati dal grafico nella figura 4-12. Il grafico è applicabile alla tecnica a parete singola e a parete doppia, nel caso in cui l'incremento massimo dello spessore da penetrare sia del 20%, in conformità con EN 1435 A.
Esempio 1:
Un tubo a raggi X con un diametro esterno di 300 mm viene utilizzato per esaminare una saldatura perimetrale in un tubo di diametro De di 200 mm e uno spessore della parete t di 10 mm. La distanza tra il punto focale e l'esterno del tubo a raggi X è 300/2 = 150 mm.
F = metà del diametro del tubo a raggi X + De = 150 + 200 = 350 mm.
t/De = 10/200 = 0,05 e
De/F = 200/350 = 0,57
L'intersezione delle due coordinate (0,05 e 0,57) è nell'intervallo in cui n = 5, perciò il numero di radiografie deve essere almeno 5.
Esempio 2:
Quando si utilizza una sorgente posizionata contro la parete del tubo, t/De = 10/200 = 0,05 e De/F = 200/(200 + 10) = 200/210 = 0,95.
L'intersezione delle due coordinate si trova ora nell'area dove n = 4. Perciò, utilizzando una sorgente radioattiva posizionata vicino alla superficie del tubo, un'esposizione in meno assicurerebbe comunque la conformità con EN 1435 A. All'inizio, il codice deve comunque consentire l'uso di un isotopo al posto del tubo a raggi X.